Resoconto Il lupo che non conosci a Bernalda

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Il ritorno di questo predatore va letto come un segnale positivo di uno stato di salute dei nostri ecosistemi, nonostante tutto. Un ritorno che provoca gioia tra ambientalisti, amanti delle natura, ma anche tra operatori turistici, amministratori sensibili, in contrasto ovviamente con il malumore di qualche allevatore e…una parte della popolazione disinformata.
Tracce del lupo sono state trovate, molto vicine anche al centro urbano di Bernalda, in contrada Canala e nella vegetazione di Torre Accio, il 4 Aprile, vigilia di Pasqua, a Bernalda gli abbiamo dato il benvenuto…in un convegno.
Le associazioni Cea Bernalda e Metaponto, Movimento Azzurro e Cea Mafefra, caparbiamente, hanno organizzato un convegno nell’ambito del progetto “B.I.O. la biodiversità ieri ed oggi”, rientrante tra le iniziative del programma Redus 2012 del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, relatori del convegno il fotografo e scrittore Antonio Iannibelli, il tecnico faunista Fabio Quinto e la biologa naturalista Gabriella Rizzardini.
Tanto scetticismo e stupore da parte di non pochi, sulla opportunità di un tema all’apparenza lontano dai nostri interessi e dai nostri territori, ma dopo il convegno i partecipanti si sono ricreduti ed hanno seguito con interesse e religioso silenzio i relatori.
Dopo i saluti dei padroni di casa, Geremia Ninno del Cea di Bernalda e Metaponto, di Nicola Florio del Cea Mafrefa e di Domenico Calabrese per l’Amministrazione Comunale, sono iniziati i lavori con il lungo intervento, ricco di foto e video straordinari di Antonio Iannibelli.

Antonio Iannibelli

Antonio Iannibelli

Lo scrittore fotografo, originario di San Severino Lucano, ma emiliano di adozione, ci ha fatto conoscere pregi e difetti di questo affascinante e meraviglioso animale, dando l’opportunità all’auditorio di farsi una diversa opinione nel mare di disinformazione dilagante. Il lupo viene presentato come animale fragile e timoroso del suo nemico più terribile, l’uomo.

Quindi il relatore mette in risalto la necessità di difendere il lupo dagli attacchi ingiustificati dell’uomo, in particolare dalla falsa informazione. Gli umani che odiano i lupi spesso non lo conoscono o sono stati male informati, il lupo ci fiuta e ci osserva ogni giorno, ma evita ogni incontro sapendo che l’uomo è l’unico animale che può ucciderlo, da quì la necessità di replicare a tutte quelle persone che sostengono la cattiveria del lupo senza conoscerlo, e che sono convinti che il lupo sia un male da distruggere. L’intervento di Iannibelli aveva questo obiettivo, dare le informazioni giuste per far conoscere il vero lupo, il lupo selvatico italiano che vive nei boschi e nelle colline e nei nostri fossi, sempre più vicino a noi. Il lupo, con i suoi pregi e difetti, è una risorsa e come tale va tutelato.
L’intervento di Fabio Quinto e di Gabriella Rizzardini invece era incentrato sul monitoraggio del lupo in corso, realizzato dall’Osservatorio Regionale degli habitat naturali e della fauna selvatica della Regione Basilicata, in collaborazione col Parco della Murgia Materana e il Movimento Azzurro di Matera, lavoro iniziato nel 2013 nel territorio materano.

Gabriella Rizzardini

Gabriella Rizzardini

 

Gabriella Rizzardini ha relazionato sulle sofisticate tecniche di monitoraggio attuate nella ricerca, mentre Fabio Quinto ha mostrato i dati delle aree campionate e delle tracce rilevate, di cui abbiamo preso atto del ritrovamento di tracce, particolarmente vicine al centro urbano di Bernalda, nelle contrade Canala e Torre Accio. Alla domanda da parte della platea, se anche nella riserva di Metaponto siano state rilevate tracce di lupo, i relatori hanno risposto che in questa prima fase la pineta costiera non viene monitorata, purtroppo per carenza di risorse, ma ribadisce Iannibelli “è possibile che vi siano, in quanto in pineta c’è tanto da mangiare…visto il gran numero di cinghiali presenti”. I relatori invitano le associazioni e i cittadini a supportare il lavoro di monitoraggio, segnalando, anche con un semplice clic, tutte le tracce possibili del predatore, soprattutto gli escrementi, in quanto solo attraverso l’esame genetico di questi è possibile affermare con certezza la sua presenza in una determinata area. Alla domanda legittima di chi temesse che questo eccessivo protezionismo potesse determinare una incontrollabile proliferazione del lupo negli anni futuri, Iannibelli risponde che, raggiunto un certo livello di densità, i lupi entrano in competizione diretta indipendentemente dalla disponibilità di prede. Si innesca quindi un processo di “autoregolazione” che evita l’estinzione delle prede e impedisce la crescita illimitata del numero dei lupi.

Platea

Platea

Una serata di straordinaria educazione ambientale si è conclusa a Bernalda, tra la soddisfazione evidente nei volti degli organizzatori, della platea attenta, se, anche sulla costa jonica, da oggi, si parlerà di lupo ed in termini gioiosi, come un indicatore di qualità ambientale, potremmo dire, missione compiuta. Alle associazioni organizzatrici, adesso il gravoso compito di trasmettere quanto appreso in questa straordinaria serata, nelle scuole per sfatare il mito negativo del lupo cattivo, spiegare ai bambini che il lupo fugge impaurito davanti al fazzoletto rosso di Cappuccetto, non sarà un’impresa facile, ma ci proveremo.

CEA – Bernalda Metaponto

 

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